
Anche stamattina non ho dormito fino a tardi. E ho preso un paio di pesci. Belli cicci, come piacciono a me. Intanto riflettevo: la mia vita è abbastanza facile. Se non ho voglia di andare a caccia, la mia ciotola è piena. Non devo condividere il mio territorio con altri felini e ho una collezione di palline con cui giocare. Insomma sono abbastanza fortunato, nonostante abbia pure io le mie scocciature. Se guardo però alla vita della mia mamma e del mio papà, noto un problema. Il loro lavoro. Oggi vi parlerò di quello della mia mamma, in un'altra puntata quello del papà.
La mia mamma e le mie zie sono tutte precarie. All'inizio non capivo bene il significato di questa parola, poi un giorno le ho sentite che parlavano tutte insieme. "Mi sento una mendicante di lavoro", diceva una. "Mi hanno rinnovato il contratto solo fino a marzo, poi come faccio?", si lagnava l'altra. E la terza: "Vorrei fare un figlio, ma come lo manteniamo?". Mi stava già venendo malditesta con tutte 'ste lamentele e 'sti cinguettii. Poi le ho guardate in faccia (prima le ho mordicchiate un po') e mi sono accorto di una cosa. Avevano tutte gli occhi senza sogni. E mi dispiace tanto per loro. Come posso fare ad aiutarle? Datemi qualche consiglio, per favore.