lunedì 4 ottobre 2010
martedì 10 agosto 2010
Guardie e ladri

Appunti di ritorno dalla Cisgiordania.
Un muro. Per non vedere. E per non pensare. Voci che si innalzano dalle due parti. Un soldato che urla ordini, una donna ferma al checkpoint che grida di dolore per le doglie, e non la fanno passare. E’ la guerra, è l’occupazione. Assurda, spietata, senza regole. Senza senso.
A diciotto anni c’è chi imbraccia un fucile ed esegue gli ordini senza pensare. A diciotto anni c’è chi sta facendo colazione e, senza preavviso, gli demoliscono casa. Qui non ci puoi stare, questa non è roba tua. Grate, filo spinato, barriere. Da qui non puoi passare.
A Hebron non si scende in strada a giocare. In strada ci stanno solo fucili e telecamere, ci stanno le guardie e ci stanno i ladri. Stesso cielo e stesso sole, un’ottantina di chilometri più in là. A Tel Aviv si sorride. Non importa se i Black Hawk volano basso con le mitragliere armate. Non importa se ogni rumore fa venire in mente una bomba. Ci si deve divertire, si deve vivere. Non guardare dall’altra parte del muro. Lì c’è un ragazzino che non ha acqua, che non ha diritti. Che se lancia una pietra viene arrestato e torturato finché non confessa di essere un terrorista. Così poi, magari, un giorno terrorista lo diventa per davvero. Pensa piuttosto che qui c’è un bambino che cresce con la paura, perché al di là del muro - gliel’hanno sempre detto - c’è il suo nemico. Che modello di fucile vuoi? Scegli quello che ti pare, basta che impari bene a prendere la mira.
La pace, quella no, non serve. Non è redditizia. Meglio le armi, meglio la violenza, che con quelle si fanno buoni affari. Meglio una barriera di cemento armato, alta una decina di metri che nemmeno i graffiti di protesta riescono a colorare.
A chi stanno facendo più male? A me o a te? Da grande cosa vuoi essere? Guardia o ladro?
giovedì 15 luglio 2010
Alice guarda i gatti

Il mio papà mi ha raccontato che su La Stampa di oggi è stata pubblicata questa lettera inviata da una studentessa di Novi Ligure (Alessandria) al ministro Gelmini.
giovedì 24 giugno 2010
Due cuori e una penna


martedì 4 maggio 2010
Palmiz Window

Ma ai miei pescetti chi ci pensa?!?
Foto del 21 aprile (AP Photo/U.S. Coast Guard, Petty Officer 2nd Class Scott Lloyd)
Immagine diffusa dalla Guardia Costiera. L'incendio sulla piattaforma visto da una nave.
Alla ricerca dell'acciuga perduta
Ecco cosa mi tocca fare per sgranocchiare un po' d'acciuga secca!
^-^
venerdì 30 aprile 2010
lunedì 26 aprile 2010
A testa alta verso il sole.

Ma chi l'ha detto che non bisogna mai alzare la testa? Io li vedo, la mia mamma e il mio papà, che lavorano tutto il giorno per quattro soldi e vengono trattati peggio di come io tratto il mio topo di peluche. E chi l'ha detto che bisogna stare in silenzio mentre Berlusconi e Putin si accordano per il nucleare sulle nostre teste, sulle spalle dell'ambiente, trattato a calci in culo e citato in questo nostro Paese solo quando si parla di infrastrutture? E cosa mi possono fare se io alzo la mia testolina nera dalla ciotola e decido di graffiare garbatamente chi mi rompe i coglioni? Certo, mi possono togliere i croccantini dalla ciotola come punizione... Ma io, signorini belli, raccomandati, potenti e potentati, sono un gatto dalle mille risorse. E se necessario mi nutro solo di mosche acchiappate in giro, sgraffigno qualcosa nei bidoni del rusco e sopravvivo lo stesso. A coda dritta. Perché dovreste saperlo che non sono il tipo da farmi abbattere da minacce e ricatti. E che la coda tra le gambe non me la mette nessuno, nemmeno se mi picchiano e mi fanno del male. Anzi, graffio ancora più forte. Strizzando gli occhi nel sole, senza perdere la voglia di fare le fusa.
lunedì 5 aprile 2010
Father and animal son

E' un bel po' che non scrivo. La primavera mi dà da fare: mosche da acchiappare, pulizie di casa da boicottare, bestioline sconosciute che col caldo vengono fuori...Mi tengo occupato.
sabato 20 marzo 2010
Rage against the flu

venerdì 12 marzo 2010
Voglio una donna (e che non sia gatto)

martedì 9 marzo 2010
Domani è un altro giorno, Mr Butler

Questi due sono pazzi. Voglio scappare di casa.
lunedì 8 marzo 2010
Red Magic Women

Questa l'ho rubata, insieme agli elastici per i capelli della mia mamma. Volevo fare gli auguri a tutte le donne che ho conosciuto fino ad oggi perché sono un micio un po' sentimentale.
Sono poche le donne che ho conosciuto, è vero. Ma ciascuna di loro mi ha fatto un po' tremare il baffo. Soprattutto la mia nonna, forse quella che meglio mi capisce.
Più dei tramonti, più del volo di un uccello, la cosa meravigliosa in assoluto è una donna in rinascita.
Quando si rimette in piedi dopo la catastrofe, dopo la caduta.Che uno dice: è finita.No, non è mai finita per una donna.Una donna si rialza sempre, anche quando non ci crede, anche se non vuole.Non parlo solo dei dolori immensi, di quelle ferite che fa la morte o la malattia.Parlo di te, che questo periodo non finisce più, che ti stai giocando l'esistenza in un lavoro difficile, che ogni mattina è un esame, peggio che a scuola.Te, implacabile arbitro di te stessa, che da come il tuo capo ti guarderà deciderai se sei all'altezza o se ti devi condannare.Così ogni giorno, e questo noviziato non finisce mai.
Oppure parlo di te, che hai paura anche solo di dormirci, con un uomo; che sei terrorizzata che una storia ti tolga l'aria, che qualcuno s'infiltri nella tua vita.Che sei stanca di avere qualcuno con cui ti devi giustificare, che ti vuole cambiare, o che devi cambiare tu per tenertelo stretto.Così ti stai coltivando la solitudine dentro casa.Eppure te la racconti, te lo dici anche quando parli con le altre: "Io sto bene così. Sto bene così, sto meglio così". E il cielo si abbassa di un altro palmo.
Oppure con quell’uomo ci sei andata a vivere, ci hai abitato Natali e Pasqua. Ed è passato tanto tempo, e ce ne hai buttata talmente tanta di anima In quell'uomo che un giorno cominci a cercarti dentro lo specchio perché non sai più chi sei diventata.Comunque sia andata, ora sei qui e c'è stato un momento che hai guardato giù e avevi i piedi nel cemento.
Dovunque fossi, ci stavi stretta: nella tua storia, nel tuo lavoro, nella tua solitudine.Ed è stata crisi, e hai pianto.Dio quanto piangete!Avete una sorgente d'acqua nello stomaco.Hai pianto mentre camminavi in una strada affollata, alla fermata della metro, sul motorino.E poi hai scavato, hai parlato, quanto parlate, ragazze!Lacrime e parole. Per capire, per tirare fuori una radice lunga sei metri che dia un senso al tuo dolore."Perché faccio così? Com'è che ripeto sempre lo stesso schema? Sono forse pazza?"E allora vai giù con la ruspa dentro alla tua storia, a due, a quattro mani, e saltano fuori migliaia di tasselli. Un puzzle inestricabile.
Ecco, è qui che inizia tutto.
E' da quel grande fegato che ti ci vuole per guardarti così, scomposta in mille coriandoli, che ricomincerai.Perché una donna ricomincia comunque, ha dentro un istinto che la trascinerà sempre avanti.Ti servirà una strategia, dovrai inventarti una nuova forma per la tua nuova te.Perché ti è toccato di conoscerti di nuovo, di presentarti a te stessa.Non puoi più essere quella di prima. Prima della ruspa.
Innamorarsi di nuovo di se stessi, o farlo per la prima volta, è come un diesel. Parte piano, bisogna insistere. Ma quando va, va in corsa. E' un'avventura, ricostruire se stesse. La più grande. Non importa da dove cominci, se dalla casa, dal colore delle tende o dal taglio di capelli.
Vi ho sempre adorato, donne in rinascita, per questo meraviglioso modo di gridare al mondo "sono nuova" con una gonna a fiori o con un fresco ricciolo biondo.Più delle albe, più del sole, una donna in rinascita è la più grande meraviglia.Per chi la incontra e per se stessa. È la primavera a novembre. Quando meno te l'aspetti...
Jack Folla
domenica 28 febbraio 2010
A battle in a bottle

Già, perché, alla fine, ti chiedono sempre di essere pacifico, di dire sisìgnore. E poi, di abbassare la coda e andare a farti le unghie da qualche altra parte. Ma, ogni tanto, fare qualche sana battaglia in bottiglia non ha prezzo. Per tutto il resto c'è il Malox.
mercoledì 24 febbraio 2010
Super Hero

sabato 20 febbraio 2010
mercoledì 17 febbraio 2010
Buon non compleanno

Oggi, oltre ad essere l'anniversario di nozze dei miei nonni (stanno insieme da 31 anni!), è anche la giornata mondiale del gatto. Su Corriere.it hanno messo una fotogallery di mici molto carina e su Feisebuk ci sono state tante iniziative. Divertente, sicuro. Ma sapete che io sono un po' polemico. Quindi vi chiedo: esiste una giornata dell'uomo? A me non risulta. Nel dubbio, noi gatti ne abbiamo indetta una. Il primo marzo, giorno in cui cade il compleanno della mia mamma e il primo sciopero degli immigrati. Auguri a tutti!
giovedì 11 febbraio 2010
La rabbia e la vergogna

L'indignazione e la rabbia sono sentimenti che mi appartengono poco. Cerco di essere pragmatico, io. Cerco di pensare a riempirmi la ciotola, divertirmi un po' con la mia collezione di palline e farmi le unghie in giro. Però stamattina ho letto di questo Bertolaso e mi sono andati di traverso i croccantini. A parte la figura di cacca con tutto il mondo, che vabbeh ormai ci siamo abituati, ma che dire a tutti i volontari, le infermiere e i giovani (quelli con una g sola) in giro per il mondo a fare i cooperanti, a tirare gente fuori dalle macerie, a pulire il culo ai vecchi, tutti i giorni che Dio manda in terra? A loro, io povero micio indifeso, dico solo: "Avete il mio rispetto", che è poco, d'accordo. Agli altri, a quei politici che magnano da anni dalle nostre ciotole, la mia indignazione felina. Solo quella. Ma vi assicuro che, quando voglio, so essere davvero glaciale.
domenica 7 febbraio 2010
So' Romeo, er mejo der Colosseo

giovedì 4 febbraio 2010
Lady Madonna

mercoledì 3 febbraio 2010
Don't worry, be happy

Sono giornate impegnative: unghie da fare, roba da mordere, cuscini da scegliere. E, dato che sono un po' provato e non ho molta voglia di scrivere in questi giorni, vi posto questo video che mi ha dedicato Chica (con una c sola), mia vecchia amica. Vi lascio in compagnia di Felix, io torno a dormire. Hasta il baffo!
lunedì 1 febbraio 2010
The cat-cher in the rye

giovedì 28 gennaio 2010
Una blogger per amico

Come promesso, questo è il pezzo che il mio e papà e la mia mamma hanno scritto per Sette del Corriere della Sera di oggi dall'Avana sulla mia amica Yoani Sanchez! Sopra una foto che i miei due sciagurati genitori hanno scattato a Yoani e suo marito Reinaldo finita l'intervista. Un saluto, io vado a vedere cosa mi danno da mangiare stasera perché si è fatta una certa.
mercoledì 27 gennaio 2010
Gatti che amano le donne

martedì 26 gennaio 2010
Orgoglio e dignità

lunedì 25 gennaio 2010
La vendetta del fantasma formaggino

mercoledì 20 gennaio 2010
C'era una casa tanto cavina

lunedì 18 gennaio 2010
La sciura cannone

sabato 16 gennaio 2010
Occhi di precaria

Anche stamattina non ho dormito fino a tardi. E ho preso un paio di pesci. Belli cicci, come piacciono a me. Intanto riflettevo: la mia vita è abbastanza facile. Se non ho voglia di andare a caccia, la mia ciotola è piena. Non devo condividere il mio territorio con altri felini e ho una collezione di palline con cui giocare. Insomma sono abbastanza fortunato, nonostante abbia pure io le mie scocciature. Se guardo però alla vita della mia mamma e del mio papà, noto un problema. Il loro lavoro. Oggi vi parlerò di quello della mia mamma, in un'altra puntata quello del papà.
La mia mamma e le mie zie sono tutte precarie. All'inizio non capivo bene il significato di questa parola, poi un giorno le ho sentite che parlavano tutte insieme. "Mi sento una mendicante di lavoro", diceva una. "Mi hanno rinnovato il contratto solo fino a marzo, poi come faccio?", si lagnava l'altra. E la terza: "Vorrei fare un figlio, ma come lo manteniamo?". Mi stava già venendo malditesta con tutte 'ste lamentele e 'sti cinguettii. Poi le ho guardate in faccia (prima le ho mordicchiate un po') e mi sono accorto di una cosa. Avevano tutte gli occhi senza sogni. E mi dispiace tanto per loro. Come posso fare ad aiutarle? Datemi qualche consiglio, per favore.
giovedì 14 gennaio 2010
Wake up
Oggi voglio presentarvi un mio amico nonché mio mito personale. E' Simon's cat, un gatto inglese completamente anarchico che combina un danno dietro l'altro (ha anche scritto un libro bellissimo, edito in Italia da Tea). Il video che vi ho postato sotto (visto come sto diventando tecnologico?) lo ritrae nel momento del wake-up al suo padrone. Ecco, io sveglio il mio papà tutte le mattine alle sei più o meno nello stesso modo. Lui pensa che io voglia solo i croccantini. Ma non è vero: io mi annoio e voglio giocare. Lui però a quell'ora è intrattabile e mi tira i cuscini. La mia mamma, invece, è in coma profondo e a nulla valgono i miei sforzi: morsi, baci, fissarla intesamente, farle cadere roba sulla testa. Niente: lei è inamovibile, come un sasso. Io applico il detto che chi dorme non piglia pesci, ecco perché mi alzo presto.
Ci vorrebbe una blogger

mercoledì 13 gennaio 2010
Voglio un pirletta come Steve McQueen

Quindi, dopo avervi detto che mi chiamo Palmiro, sono milanese e ho le punte delle zampe posteriori bianche e che adoro mordere qualunque cosa mi capiti a tiro, voglio subito raccontarvi una cosa.
Stamattina, come tutti i bravi mici che si rispettino, zampettavo sul Corriere dei miei genitori. Arrivato a pagina 33, le mie vibrisse hanno avuto un sussulto: in alto campeggiava una foto in bianco e nero di Steve McQueen. E fin qui niente di strano perché il servizio era sulla moda maschile. Il mio occhio felino però ha notato che nell'immagine il belloccio ha la patta dei pantaloni aperta da cui fa capolino...il suo pirletta. Chiaramente si è trattato di una distrazione di chi ha scelto proprio quella foto, perché il pirletta è piccolo e non salta subito all'occhio. E i lapsus capitano.