sabato 20 marzo 2010

Rage against the flu


Mi è venuto il raffreddore. La mia mamma era tutta preoccupata. Il mio papà era in ansia. Hanno pure chiamato quella cara ragazza della veterinaria. Donna intelligente, davvero. Ma ioquello che penso dei veterinari qui non lo posso dire. Altrimenti mi sgridano. Comunque, ho il raffreddore e lancio scaracchi ogni dieci minuti. Non è male: tutti mi coccolano ancora più del solito, ho mangiato il riso in bianco col tonno e mi lasciano dormire sui cuscini più morbidi. Unica pecca, non posso andare a caccia di piccioni.
Perché mai ci ammaliamo? Insomma, con tutta questa tecnologia a disposizione avranno pur trovato un metodo per impedire il raffreddore...E, invece, pare di no. Inoltre riflettevo come le persone di una certa età qualche volta oppongano resistenza allo sviluppo della tecnologia. Un po' per pigrizia, credo. Un po' perché rischiano di perdere pezzettini di orticello. Soprattutto nelle aziende italiane si applica il principio che la tecnologia debba servire per sfruttare ancora di più i giovani (attraverso il telelavoro, attraverso la posta elettronica), facendo in modo che usino i mezzi più alla avanguardia - perché loro sì li sanno usare - senza retribuire adeguatamente il loro know how. Mentre i più anziani borbottano, remano contro. Ma non si aggiornano. E questa mi sembra una strategia miope. Molto miope. Detto questo, vado a starnutire altrove.

venerdì 12 marzo 2010

Voglio una donna (e che non sia gatto)


Carissimi, è arrivato il Week end. E' stata una settimana di quelle lunghe, faticose, piene di incazzature. Ecco perché prima di andarmene dai nonni per un paio di giorni (loro sono un po' più tranquilli dei miei genitori, ma mica tanto) vi lascio con questa notizia che ho letto su un blog. Quella che vedete è una foto scattata nel centro di recupero per donne incazzate di Shenyang, nella provincia nord orientale del Liaoning, in Cina. Il centro è aperto e pronto ad accogliere tutte le donne arrabbiate che vogliono far pace con se stesse e con il resto dell’umanità. Chi c’ha pensato, deve aver ascoltato le preghiere di mariti e fidanzati di tutto il globo, disperati alle prese con certe soggette incazzate col mondo. Ci mando la mia mamma? A lunedì, hasta il baffo. Il vostro comandante Palmiro.

martedì 9 marzo 2010

Domani è un altro giorno, Mr Butler




Sono le 0.22. Mi hanno dato da mangiare, hanno delirato e si sono ingozzati di cose senza senso di cui non ho capito una mazza. Poi una si è messa di nuovo davanti al portatile (da cui ho staccato 3 tasti) a lavorare (una notizia).
L'altro si è spento sul divano dopo 12 ore di lavoro.
In più nevica e non ho voglia di uscire.
Io sono sul divano che li guardo e ronfo.
Questi due sono pazzi. Voglio scappare di casa.

lunedì 8 marzo 2010

Red Magic Women



Questa l'ho rubata, insieme agli elastici per i capelli della mia mamma. Volevo fare gli auguri a tutte le donne che ho conosciuto fino ad oggi perché sono un micio un po' sentimentale.

Sono poche le donne che ho conosciuto, è vero. Ma ciascuna di loro mi ha fatto un po' tremare il baffo. Soprattutto la mia nonna, forse quella che meglio mi capisce.

Più dei tramonti, più del volo di un uccello, la cosa meravigliosa in assoluto è una donna in rinascita.
Quando si rimette in piedi dopo la catastrofe, dopo la caduta.Che uno dice: è finita.No, non è mai finita per una donna.Una donna si rialza sempre, anche quando non ci crede, anche se non vuole.Non parlo solo dei dolori immensi, di quelle ferite che fa la morte o la malattia.Parlo di te, che questo periodo non finisce più, che ti stai giocando l'esistenza in un lavoro difficile, che ogni mattina è un esame, peggio che a scuola.Te, implacabile arbitro di te stessa, che da come il tuo capo ti guarderà deciderai se sei all'altezza o se ti devi condannare.Così ogni giorno, e questo noviziato non finisce mai.
Oppure parlo di te, che hai paura anche solo di dormirci, con un uomo; che sei terrorizzata che una storia ti tolga l'aria, che qualcuno s'infiltri nella tua vita.Che sei stanca di avere qualcuno con cui ti devi giustificare, che ti vuole cambiare, o che devi cambiare tu per tenertelo stretto.Così ti stai coltivando la solitudine dentro casa.Eppure te la racconti, te lo dici anche quando parli con le altre: "Io sto bene così. Sto bene così, sto meglio così". E il cielo si abbassa di un altro palmo.
Oppure con quell’uomo ci sei andata a vivere, ci hai abitato Natali e Pasqua. Ed è passato tanto tempo, e ce ne hai buttata talmente tanta di anima In quell'uomo che un giorno cominci a cercarti dentro lo specchio perché non sai più chi sei diventata.Comunque sia andata, ora sei qui e c'è stato un momento che hai guardato giù e avevi i piedi nel cemento.
Dovunque fossi, ci stavi stretta: nella tua storia, nel tuo lavoro, nella tua solitudine.Ed è stata crisi, e hai pianto.Dio quanto piangete!Avete una sorgente d'acqua nello stomaco.Hai pianto mentre camminavi in una strada affollata, alla fermata della metro, sul motorino.E poi hai scavato, hai parlato, quanto parlate, ragazze!Lacrime e parole. Per capire, per tirare fuori una radice lunga sei metri che dia un senso al tuo dolore."Perché faccio così? Com'è che ripeto sempre lo stesso schema? Sono forse pazza?"E allora vai giù con la ruspa dentro alla tua storia, a due, a quattro mani, e saltano fuori migliaia di tasselli. Un puzzle inestricabile.

Ecco, è qui che inizia tutto.
E' da quel grande fegato che ti ci vuole per guardarti così, scomposta in mille coriandoli, che ricomincerai.Perché una donna ricomincia comunque, ha dentro un istinto che la trascinerà sempre avanti.Ti servirà una strategia, dovrai inventarti una nuova forma per la tua nuova te.Perché ti è toccato di conoscerti di nuovo, di presentarti a te stessa.Non puoi più essere quella di prima. Prima della ruspa.
Innamorarsi di nuovo di se stessi, o farlo per la prima volta, è come un diesel. Parte piano, bisogna insistere. Ma quando va, va in corsa. E' un'avventura, ricostruire se stesse. La più grande. Non importa da dove cominci, se dalla casa, dal colore delle tende o dal taglio di capelli.

Vi ho sempre adorato, donne in rinascita, per questo meraviglioso modo di gridare al mondo "sono nuova" con una gonna a fiori o con un fresco ricciolo biondo.Più delle albe, più del sole, una donna in rinascita è la più grande meraviglia.Per chi la incontra e per se stessa. È la primavera a novembre. Quando meno te l'aspetti...

Jack Folla