venerdì 30 aprile 2010

Luna Verde



Io, la gente che dice stronzate sull'ambiente non la reggo

lunedì 26 aprile 2010

A testa alta verso il sole.


Ma chi l'ha detto che non bisogna mai alzare la testa? Io li vedo, la mia mamma e il mio papà, che lavorano tutto il giorno per quattro soldi e vengono trattati peggio di come io tratto il mio topo di peluche. E chi l'ha detto che bisogna stare in silenzio mentre Berlusconi e Putin si accordano per il nucleare sulle nostre teste, sulle spalle dell'ambiente, trattato a calci in culo e citato in questo nostro Paese solo quando si parla di infrastrutture? E cosa mi possono fare se io alzo la mia testolina nera dalla ciotola e decido di graffiare garbatamente chi mi rompe i coglioni? Certo, mi possono togliere i croccantini dalla ciotola come punizione... Ma io, signorini belli, raccomandati, potenti e potentati, sono un gatto dalle mille risorse. E se necessario mi nutro solo di mosche acchiappate in giro, sgraffigno qualcosa nei bidoni del rusco e sopravvivo lo stesso. A coda dritta. Perché dovreste saperlo che non sono il tipo da farmi abbattere da minacce e ricatti. E che la coda tra le gambe non me la mette nessuno, nemmeno se mi picchiano e mi fanno del male. Anzi, graffio ancora più forte. Strizzando gli occhi nel sole, senza perdere la voglia di fare le fusa.

lunedì 5 aprile 2010

Father and animal son


E' un bel po' che non scrivo. La primavera mi dà da fare: mosche da acchiappare, pulizie di casa da boicottare, bestioline sconosciute che col caldo vengono fuori...Mi tengo occupato.
Nel frattempo ho letto dei risultati elettorali e in questi giorni pasquali ho riflettuto.
Io credo che, al di là delle considerazioni politiche, in questo nostro Paese c'è un problema più grosso dei simboli, delle poltrone e delle cazzate che si sentono dire nei bar e alle cene. Il problema sono i padri e i figli, come sempre è successo nella storia. Solo che ora i padri e i figli sono lontanissimi gli uni dagli altri.
Ci sono i padri anziani, quelli che faticano ad arrivare a fine mese.
Poi ci sono i padri anziani, quelli potenti, che non schiodano dalle loro poltrone neanche a morire. Arroganti, tronfi, sicuri che i loro averi&privilegi se li sono guadagnati e se li devono tenere.
Anche se a pagare il prezzo della loro miope arroganza sarà qualcun altro: magari i loro stessi figli, magari l'extracomunitario che pulisce i loro pavimenti e il vetro del loro Suv.
Magari i loro nipoti, che hanno vissuto e mangiato di quegli averi&privilegi tanto tenacemente conquistati.
E infine ci sono, loro. Uomini e donne definiti giovani (che in Italia si intende poi la categoria dai 15 ai 40 anni). Di loro si dice che sono: fragili, drogati, debosciati, viziati, bamboccioni, piagnucoloni.
Senza palle per fare a loro volta dei figli.
Senza palle per cambiare il mondo che hanno intorno.
Senza palle per cambiare pelle.
Senza palle per andare a votare o scendere in piazza sul serio.
Senza palle per guardare il loro capo negli occhi e dirgli 'no io questo non lo faccio. vattene a cagare tu e la tua arroganza di merda'.
Senza palle per salvarsi andandosene via.
Senza palle per prendere una chitarra, una penna, un foglio e scrivere per davvero.
Senza palle per andare a salvare un pianeta che sta morendo.
Senza palle per diventare né santi, né demoni, né eroi.
Senza palle.

Un elenco - lo senti tutti i giorni- di lamentele che sgorga, sordo e cattivo, dalla bocca di moltissimi anziani. Dai pensionati con 500 euro al mese fino ai dirigenti che girano in Suv, con le loro mogli ingioiellate a fianco.
Ma io, micio ottimista quale sono, di palle in giro ne ho viste.
Svuotate, prive di guizzi e scatti felini, d'accordo. Ma ne vedo.
E scommettiamo che, prima o poi, qualcuno le palle le tira fuori e il mondo lo cambia?
Quando, non lo so. Ma in meglio e senza diventare sovversivi, che la storia ha già parlato, ne sono sicuro.
Bacio le zampe a tutti. Giovani e vecchi. Belli e brutti, cristiani, musulmani, atei, buddisti, induisti, ebrei. Fascisti, comunisti, leghisti, abortisti e non. Che alla fine è Pasqua, ed è meglio fare la pace, piuttosto che la guerra. E dedico questo post al mio papà.