Come promesso, questo è il pezzo che il mio e papà e la mia mamma hanno scritto per Sette del Corriere della Sera di oggi dall'Avana sulla mia amica Yoani Sanchez! Sopra una foto che i miei due sciagurati genitori hanno scattato a Yoani e suo marito Reinaldo finita l'intervista. Un saluto, io vado a vedere cosa mi danno da mangiare stasera perché si è fatta una certa.
giovedì 28 gennaio 2010
mercoledì 27 gennaio 2010
Gatti che amano le donne
martedì 26 gennaio 2010
Orgoglio e dignità
lunedì 25 gennaio 2010
La vendetta del fantasma formaggino
mercoledì 20 gennaio 2010
C'era una casa tanto cavina
lunedì 18 gennaio 2010
La sciura cannone
sabato 16 gennaio 2010
Occhi di precaria
Anche stamattina non ho dormito fino a tardi. E ho preso un paio di pesci. Belli cicci, come piacciono a me. Intanto riflettevo: la mia vita è abbastanza facile. Se non ho voglia di andare a caccia, la mia ciotola è piena. Non devo condividere il mio territorio con altri felini e ho una collezione di palline con cui giocare. Insomma sono abbastanza fortunato, nonostante abbia pure io le mie scocciature. Se guardo però alla vita della mia mamma e del mio papà, noto un problema. Il loro lavoro. Oggi vi parlerò di quello della mia mamma, in un'altra puntata quello del papà.
La mia mamma e le mie zie sono tutte precarie. All'inizio non capivo bene il significato di questa parola, poi un giorno le ho sentite che parlavano tutte insieme. "Mi sento una mendicante di lavoro", diceva una. "Mi hanno rinnovato il contratto solo fino a marzo, poi come faccio?", si lagnava l'altra. E la terza: "Vorrei fare un figlio, ma come lo manteniamo?". Mi stava già venendo malditesta con tutte 'ste lamentele e 'sti cinguettii. Poi le ho guardate in faccia (prima le ho mordicchiate un po') e mi sono accorto di una cosa. Avevano tutte gli occhi senza sogni. E mi dispiace tanto per loro. Come posso fare ad aiutarle? Datemi qualche consiglio, per favore.
giovedì 14 gennaio 2010
Wake up
Oggi voglio presentarvi un mio amico nonché mio mito personale. E' Simon's cat, un gatto inglese completamente anarchico che combina un danno dietro l'altro (ha anche scritto un libro bellissimo, edito in Italia da Tea). Il video che vi ho postato sotto (visto come sto diventando tecnologico?) lo ritrae nel momento del wake-up al suo padrone. Ecco, io sveglio il mio papà tutte le mattine alle sei più o meno nello stesso modo. Lui pensa che io voglia solo i croccantini. Ma non è vero: io mi annoio e voglio giocare. Lui però a quell'ora è intrattabile e mi tira i cuscini. La mia mamma, invece, è in coma profondo e a nulla valgono i miei sforzi: morsi, baci, fissarla intesamente, farle cadere roba sulla testa. Niente: lei è inamovibile, come un sasso. Io applico il detto che chi dorme non piglia pesci, ecco perché mi alzo presto.
Ci vorrebbe una blogger
mercoledì 13 gennaio 2010
Voglio un pirletta come Steve McQueen
Quindi, dopo avervi detto che mi chiamo Palmiro, sono milanese e ho le punte delle zampe posteriori bianche e che adoro mordere qualunque cosa mi capiti a tiro, voglio subito raccontarvi una cosa.
Stamattina, come tutti i bravi mici che si rispettino, zampettavo sul Corriere dei miei genitori. Arrivato a pagina 33, le mie vibrisse hanno avuto un sussulto: in alto campeggiava una foto in bianco e nero di Steve McQueen. E fin qui niente di strano perché il servizio era sulla moda maschile. Il mio occhio felino però ha notato che nell'immagine il belloccio ha la patta dei pantaloni aperta da cui fa capolino...il suo pirletta. Chiaramente si è trattato di una distrazione di chi ha scelto proprio quella foto, perché il pirletta è piccolo e non salta subito all'occhio. E i lapsus capitano.