giovedì 28 gennaio 2010

Una blogger per amico






Come promesso, questo è il pezzo che il mio e papà e la mia mamma hanno scritto per Sette del Corriere della Sera di oggi dall'Avana sulla mia amica Yoani Sanchez! Sopra una foto che i miei due sciagurati genitori hanno scattato a Yoani e suo marito Reinaldo finita l'intervista. Un saluto, io vado a vedere cosa mi danno da mangiare stasera perché si è fatta una certa.

mercoledì 27 gennaio 2010

Gatti che amano le donne


Oggi ho letto il sito web del Corriere della Sera. Embé direte voi, dov'è la notizia? Ma, insomma, per i baffi di Merlino, sono un gatto io! Ne conoscete tanti di gatti che navigano in rete? Io no. Comunque, stavo dicendo: se leggete qui, scoprirete che Stieg Larsson non ha scritto i suoi libri. Ma che sarebbe stata la sua fidanzata. Ora, io sono sì convinto che le donne siano avanti anni rispetto agli uomini (non dovrei dirlo, essendo io un semi maschio, ma tuttavia a volte la sincerità paga, soprattutto in termini cibari) e non sono in grado di dire come stiano le cose. Ma sono altresì convinto che dietro quei libri si nasconda un altro segreto che non riguarda certo l'autore o l'autrice della storia. Per me il trucco è un altro: che sono belli e commercialmente vendibili. Punto. Detto ciò, la mia mamma (che secondo me vorrebbe molto essere la fidanzata di Larsson, ma meglio non dirlo al mio papà) oggi era contenta perché ha scritto una scemata sul suddetto sito. E quindi stasera mi va grassa: tonno fresco e croccantini per festeggiare! A presto, miei cari. A presto.

martedì 26 gennaio 2010

Orgoglio e dignità

Ci sono cose che non dovrebbero accadere mai! Se becco chi ha fatto 'sto video, lo graffio a dovere. Va bene che siamo carini e divertenti. Ma c'è un limite. La dignità felina, prima di tutto. E lo rivendico con orgoglio, come dice una mia amica donna gatto.

lunedì 25 gennaio 2010

La vendetta del fantasma formaggino


Sto imparando il concetto di vendetta. Non dico che la metta in atto. Prima voglio documentarmi, aggiornarmi, leggere. Capire bene che cos'è questa strana cosa. Per il momento so che ci sono molti proverbi che ne parlano. Ma ieri, dopo che la mia mamma mi ha tirato via dalle casse della tv al plasma su cui amo farmi le unghie, ho meditato. Il primo istinto è stato quello di andare a tirare i peli della sua giacca nuova. Io le unghie me le devo fare, non è che mi ci diverto. Quindi non vedo perché debba essere limitato nelle mie scelte, visto che in cinquanta metri quadri non è che l'offerta sia poi così varia. Inoltre non sopporto essere interrotto. Poi, però, le mie vibrisse hanno tremato. Se vado subito sulla giacca, sono prevedibile. Se aspetto cinque minuti o un giorno, rimango con le unghie fuori uso e non posso graffiare. Ci vuole un diversivo, ho pensato. Potrei sempre far cadere qualche bell'oggettino prezioso o mangiarmi le margherite gialle che il mio papà ha regalato alla mia mamma perché era triste. Ma non mi va di farmi male con l'oggettino o farmi venire maldipancia con quei fiori puzzolenti. La soluzione? Aspetto accoccolato in un angolo e medito. Medito. E ancora medito. Qualcosa mi verrà in mente. Vi farò sapere.

Ps. Nel frattempo ho rubato del formaggio buonissimo e l'ho nascosto. Ma nessuno lo sa. Neanche il topo di casa. ;)

mercoledì 20 gennaio 2010

C'era una casa tanto cavina


Casanova ha colpito ancora. E' andato a cercar casa a Venezia, l'ha trovata. Ma ha cambiato idea: "E' troppo grande, mi serve solo per i week-end". In seguito alla lettura di questa agenzia io, Palmiro, in virtù della mia data di nascita (1° maggio 2009) e in onore al nome che porto ereditato da un trisavolo che durante la resistenza catturava topi nazisti, qui dichiaro che non sono un gatto cittadino della Repubblica italiana. Già, perché i mici possono scegliersi la loro nazionalità. Il motivo? Non avrei bisogno di spiegarvelo. Meglio, però non dare nulla per scontato di questi tempi.

Pestata la merda il nostro ha fatto retromarcia. Ma non si è del tutto ricordato della fine di chi ha detto "Se non hanno il pane che mangino le brioches". Risposta di Nicolò Ghedini che lo accompagnava? "Ma va laaaaà".

lunedì 18 gennaio 2010

La sciura cannone


E un'altra settimana è iniziata. Nel week end ho esagerato con le pappe e i croccantini. Mi sta venendo un po' di ciccetta sulla pancia e, dato che sono vanitoso, ho deciso di darmi una regolata. Ci tengo alla linea, perdio. Senza farne una malattia, s'intende. Ma non capisco proprio gente come Susanna Torretta (mi dicono essere stata una bella donna, fino a un paio di anni fa. Mi dicono, io non ero ancora nato). Avete visto le foto in cui mostra i suoi muscoli da culturista? Si commenta da sola. E' pure stata pizzicata a doparsi per ottenere questo corpo innaturale gommoso. Ma se una sciura come Susanna arriva a farsi di anabolizzanti deve esserci qualcosa che non va là fuori. Quindi sfiderò il freddo, uscirò e andrò a caccia di una spiegazione. Vi terrò informati. Un morso dal sempre vostro.

sabato 16 gennaio 2010

Occhi di precaria


Anche stamattina non ho dormito fino a tardi. E ho preso un paio di pesci. Belli cicci, come piacciono a me. Intanto riflettevo: la mia vita è abbastanza facile. Se non ho voglia di andare a caccia, la mia ciotola è piena. Non devo condividere il mio territorio con altri felini e ho una collezione di palline con cui giocare. Insomma sono abbastanza fortunato, nonostante abbia pure io le mie scocciature. Se guardo però alla vita della mia mamma e del mio papà, noto un problema. Il loro lavoro. Oggi vi parlerò di quello della mia mamma, in un'altra puntata quello del papà.
La mia mamma e le mie zie sono tutte precarie. All'inizio non capivo bene il significato di questa parola, poi un giorno le ho sentite che parlavano tutte insieme. "Mi sento una mendicante di lavoro", diceva una. "Mi hanno rinnovato il contratto solo fino a marzo, poi come faccio?", si lagnava l'altra. E la terza: "Vorrei fare un figlio, ma come lo manteniamo?". Mi stava già venendo malditesta con tutte 'ste lamentele e 'sti cinguettii. Poi le ho guardate in faccia (prima le ho mordicchiate un po') e mi sono accorto di una cosa. Avevano tutte gli occhi senza sogni. E mi dispiace tanto per loro. Come posso fare ad aiutarle? Datemi qualche consiglio, per favore.

giovedì 14 gennaio 2010

Wake up

Oggi voglio presentarvi un mio amico nonché mio mito personale. E' Simon's cat, un gatto inglese completamente anarchico che combina un danno dietro l'altro (ha anche scritto un libro bellissimo, edito in Italia da Tea). Il video che vi ho postato sotto (visto come sto diventando tecnologico?) lo ritrae nel momento del wake-up al suo padrone. Ecco, io sveglio il mio papà tutte le mattine alle sei più o meno nello stesso modo. Lui pensa che io voglia solo i croccantini. Ma non è vero: io mi annoio e voglio giocare. Lui però a quell'ora è intrattabile e mi tira i cuscini. La mia mamma, invece, è in coma profondo e a nulla valgono i miei sforzi: morsi, baci, fissarla intesamente, farle cadere roba sulla testa. Niente: lei è inamovibile, come un sasso. Io applico il detto che chi dorme non piglia pesci, ecco perché mi alzo presto.



Ci vorrebbe una blogger



Ieri Google (questo strano coso con cui mi dicono si può trovare tutto in rete) ha annunciato che non avrebbe più usato i filtri di censura cinesi. Beh, il mio pensiero è corso subito ad una mia amica blogger, Yoani Sanchez, autrice di Generaciòn Y www.desdecuba.com/generaciony e anche lei amante di noi mici. Nella sua isola, e cioè Cuba, dove tra l'altro risiedono molti miei cugini felini, i filtri funzionano ancora e il suo sito non è visibile perché, dicono i governanti, è anti-rivoluzionario. Per questo motivo la mia amica è stata anche picchiata. Ecco, io ancora non capisco come questo sia possibile: non basterebbe fare un annuncio globale che valga per tutto il mondo? Perché la Cina sì e l'Iran o Cuba no? Sarò un micio ingenuo, ma proprio non mi va giù. Ho sentito dire che questo aggeggio, il Web, dovrebbe essere libero. Ma a me non mi pare proprio (e lo so che a-me-mi non si dice). Detto questo, se volete saperne di più di Yoani, tra un paio di settimane dovrebbe uscire su Sette l'intervista che le hanno fatto la mia mamma e il mio papà quando erano a L'Avana. Leggetela, mi raccomando! Hasta il baffo!

mercoledì 13 gennaio 2010

Voglio un pirletta come Steve McQueen


Sto imparando a scrivere quindi portate pazienza. Sapete, noi gatti non abbiamo molta dimestichezza con tastiere e pc. Ma io sono un tipetto sveglio che impara fretta. E ho deciso, tra un croccantino e l'altro, di cimentarmi con questo mezzo di comunicazione di cui parlano tutti.
Quindi, dopo avervi detto che mi chiamo Palmiro, sono milanese e ho le punte delle zampe posteriori bianche e che adoro mordere qualunque cosa mi capiti a tiro, voglio subito raccontarvi una cosa.
Stamattina, come tutti i bravi mici che si rispettino, zampettavo sul Corriere dei miei genitori. Arrivato a pagina 33, le mie vibrisse hanno avuto un sussulto: in alto campeggiava una foto in bianco e nero di Steve McQueen. E fin qui niente di strano perché il servizio era sulla moda maschile. Il mio occhio felino però ha notato che nell'immagine il belloccio ha la patta dei pantaloni aperta da cui fa capolino...il suo pirletta. Chiaramente si è trattato di una distrazione di chi ha scelto proprio quella foto, perché il pirletta è piccolo e non salta subito all'occhio. E i lapsus capitano.