lunedì 4 ottobre 2010

Identi-kit :oD



Giochino dedicato ai dubbiosi

martedì 10 agosto 2010

Guardie e ladri


Appunti di ritorno dalla Cisgiordania.

Un muro. Per non vedere. E per non pensare. Voci che si innalzano dalle due parti. Un soldato che urla ordini, una donna ferma al checkpoint che grida di dolore per le doglie, e non la fanno passare. E’ la guerra, è l’occupazione. Assurda, spietata, senza regole. Senza senso.

A diciotto anni c’è chi imbraccia un fucile ed esegue gli ordini senza pensare. A diciotto anni c’è chi sta facendo colazione e, senza preavviso, gli demoliscono casa. Qui non ci puoi stare, questa non è roba tua. Grate, filo spinato, barriere. Da qui non puoi passare.

A Hebron non si scende in strada a giocare. In strada ci stanno solo fucili e telecamere, ci stanno le guardie e ci stanno i ladri. Stesso cielo e stesso sole, un’ottantina di chilometri più in là. A Tel Aviv si sorride. Non importa se i Black Hawk volano basso con le mitragliere armate. Non importa se ogni rumore fa venire in mente una bomba. Ci si deve divertire, si deve vivere. Non guardare dall’altra parte del muro. Lì c’è un ragazzino che non ha acqua, che non ha diritti. Che se lancia una pietra viene arrestato e torturato finché non confessa di essere un terrorista. Così poi, magari, un giorno terrorista lo diventa per davvero. Pensa piuttosto che qui c’è un bambino che cresce con la paura, perché al di là del muro - gliel’hanno sempre detto - c’è il suo nemico. Che modello di fucile vuoi? Scegli quello che ti pare, basta che impari bene a prendere la mira.

La pace, quella no, non serve. Non è redditizia. Meglio le armi, meglio la violenza, che con quelle si fanno buoni affari. Meglio una barriera di cemento armato, alta una decina di metri che nemmeno i graffiti di protesta riescono a colorare.

A chi stanno facendo più male? A me o a te? Da grande cosa vuoi essere? Guardia o ladro?

giovedì 15 luglio 2010

Alice guarda i gatti


Il mio papà mi ha raccontato che su La Stampa di oggi è stata pubblicata questa lettera inviata da una studentessa di Novi Ligure (Alessandria) al ministro Gelmini.

Caro ministro Gelmini,
mi chiamo Alice e ho 14 anni. Ho appena finito l’esame di terza media e pensavo di portare l’attestato alla scuola che avevo scelto per confermare la mia iscrizione al liceo classico. Invece, per colpa dei tagli della sua riforma, mi hanno detto che eravamo in troppi. Che era stata concessa una sola classe di 32 alunni e noi eravamo in 35. Tre di noi erano di troppo e bisognava fare un sorteggio per vedere chi rimaneva fuori.

Hanno estratto il primo numero: «Numero 27!». Il mio numero. Mi stavano dicendo che io non potevo frequentare il liceo classico. Ci sono rimasta così male. Il classico era la mia scelta, la mia ambizione, il mio sogno. Sono triste e arrabbiata. La mia famiglia e i miei insegnanti mi hanno sempre parlato di impegno, di diritti e doveri, di scelte consapevoli. Non mi hanno mai parlato di «sorteggi» e un po’ sono arrabbiata anche con loro.

E ho anche un po’ di paura per il futuro. Quando sarò grande e cercherò un lavoro, sorteggeranno ancora per vedere se c’è un posto per me? Quando sarò vecchia e malata e non ci saranno abbastanza posti negli ospedali, sorteggeranno per vedere se potrò essere curata? Cosa farò se, come ora, non sarò abbastanza fortunata?

Vuole rispondermi, ministro Gelmini? O anche per le lettere si fa un sorteggio per meritarsi una risposta?

Buone vacanze.
Alice

Tipino tosto questa Alice, nevvero? Un po' me ne sono innamorato...

domenica 4 luglio 2010




Ecco Palmiro alle prese con il suo nuovo giocattolo. Pare apprezzare!

giovedì 24 giugno 2010

Due cuori e una penna


Alla fine sono tornati dopo avermi lasciato tre settimane dai nonni, che non vi dico il disagio di essere sballottato qua e là. Però mi hanno portato questo pezzo dalla Florida che mi è piaciuto molto. (Se cliccate sulla foto si legge). Io vado a cercare di clonare i miei croccantini.

martedì 4 maggio 2010

Palmiz Window



Ma ai miei pescetti chi ci pensa?!?

Foto del 21 aprile (AP Photo/U.S. Coast Guard, Petty Officer 2nd Class Scott Lloyd)
Immagine diffusa dalla Guardia Costiera. L'incendio sulla piattaforma visto da una nave.

Alla ricerca dell'acciuga perduta



Ecco cosa mi tocca fare per sgranocchiare un po' d'acciuga secca!

^-^

venerdì 30 aprile 2010

Luna Verde



Io, la gente che dice stronzate sull'ambiente non la reggo

lunedì 26 aprile 2010

A testa alta verso il sole.


Ma chi l'ha detto che non bisogna mai alzare la testa? Io li vedo, la mia mamma e il mio papà, che lavorano tutto il giorno per quattro soldi e vengono trattati peggio di come io tratto il mio topo di peluche. E chi l'ha detto che bisogna stare in silenzio mentre Berlusconi e Putin si accordano per il nucleare sulle nostre teste, sulle spalle dell'ambiente, trattato a calci in culo e citato in questo nostro Paese solo quando si parla di infrastrutture? E cosa mi possono fare se io alzo la mia testolina nera dalla ciotola e decido di graffiare garbatamente chi mi rompe i coglioni? Certo, mi possono togliere i croccantini dalla ciotola come punizione... Ma io, signorini belli, raccomandati, potenti e potentati, sono un gatto dalle mille risorse. E se necessario mi nutro solo di mosche acchiappate in giro, sgraffigno qualcosa nei bidoni del rusco e sopravvivo lo stesso. A coda dritta. Perché dovreste saperlo che non sono il tipo da farmi abbattere da minacce e ricatti. E che la coda tra le gambe non me la mette nessuno, nemmeno se mi picchiano e mi fanno del male. Anzi, graffio ancora più forte. Strizzando gli occhi nel sole, senza perdere la voglia di fare le fusa.

lunedì 5 aprile 2010

Father and animal son


E' un bel po' che non scrivo. La primavera mi dà da fare: mosche da acchiappare, pulizie di casa da boicottare, bestioline sconosciute che col caldo vengono fuori...Mi tengo occupato.
Nel frattempo ho letto dei risultati elettorali e in questi giorni pasquali ho riflettuto.
Io credo che, al di là delle considerazioni politiche, in questo nostro Paese c'è un problema più grosso dei simboli, delle poltrone e delle cazzate che si sentono dire nei bar e alle cene. Il problema sono i padri e i figli, come sempre è successo nella storia. Solo che ora i padri e i figli sono lontanissimi gli uni dagli altri.
Ci sono i padri anziani, quelli che faticano ad arrivare a fine mese.
Poi ci sono i padri anziani, quelli potenti, che non schiodano dalle loro poltrone neanche a morire. Arroganti, tronfi, sicuri che i loro averi&privilegi se li sono guadagnati e se li devono tenere.
Anche se a pagare il prezzo della loro miope arroganza sarà qualcun altro: magari i loro stessi figli, magari l'extracomunitario che pulisce i loro pavimenti e il vetro del loro Suv.
Magari i loro nipoti, che hanno vissuto e mangiato di quegli averi&privilegi tanto tenacemente conquistati.
E infine ci sono, loro. Uomini e donne definiti giovani (che in Italia si intende poi la categoria dai 15 ai 40 anni). Di loro si dice che sono: fragili, drogati, debosciati, viziati, bamboccioni, piagnucoloni.
Senza palle per fare a loro volta dei figli.
Senza palle per cambiare il mondo che hanno intorno.
Senza palle per cambiare pelle.
Senza palle per andare a votare o scendere in piazza sul serio.
Senza palle per guardare il loro capo negli occhi e dirgli 'no io questo non lo faccio. vattene a cagare tu e la tua arroganza di merda'.
Senza palle per salvarsi andandosene via.
Senza palle per prendere una chitarra, una penna, un foglio e scrivere per davvero.
Senza palle per andare a salvare un pianeta che sta morendo.
Senza palle per diventare né santi, né demoni, né eroi.
Senza palle.

Un elenco - lo senti tutti i giorni- di lamentele che sgorga, sordo e cattivo, dalla bocca di moltissimi anziani. Dai pensionati con 500 euro al mese fino ai dirigenti che girano in Suv, con le loro mogli ingioiellate a fianco.
Ma io, micio ottimista quale sono, di palle in giro ne ho viste.
Svuotate, prive di guizzi e scatti felini, d'accordo. Ma ne vedo.
E scommettiamo che, prima o poi, qualcuno le palle le tira fuori e il mondo lo cambia?
Quando, non lo so. Ma in meglio e senza diventare sovversivi, che la storia ha già parlato, ne sono sicuro.
Bacio le zampe a tutti. Giovani e vecchi. Belli e brutti, cristiani, musulmani, atei, buddisti, induisti, ebrei. Fascisti, comunisti, leghisti, abortisti e non. Che alla fine è Pasqua, ed è meglio fare la pace, piuttosto che la guerra. E dedico questo post al mio papà.


sabato 20 marzo 2010

Rage against the flu


Mi è venuto il raffreddore. La mia mamma era tutta preoccupata. Il mio papà era in ansia. Hanno pure chiamato quella cara ragazza della veterinaria. Donna intelligente, davvero. Ma ioquello che penso dei veterinari qui non lo posso dire. Altrimenti mi sgridano. Comunque, ho il raffreddore e lancio scaracchi ogni dieci minuti. Non è male: tutti mi coccolano ancora più del solito, ho mangiato il riso in bianco col tonno e mi lasciano dormire sui cuscini più morbidi. Unica pecca, non posso andare a caccia di piccioni.
Perché mai ci ammaliamo? Insomma, con tutta questa tecnologia a disposizione avranno pur trovato un metodo per impedire il raffreddore...E, invece, pare di no. Inoltre riflettevo come le persone di una certa età qualche volta oppongano resistenza allo sviluppo della tecnologia. Un po' per pigrizia, credo. Un po' perché rischiano di perdere pezzettini di orticello. Soprattutto nelle aziende italiane si applica il principio che la tecnologia debba servire per sfruttare ancora di più i giovani (attraverso il telelavoro, attraverso la posta elettronica), facendo in modo che usino i mezzi più alla avanguardia - perché loro sì li sanno usare - senza retribuire adeguatamente il loro know how. Mentre i più anziani borbottano, remano contro. Ma non si aggiornano. E questa mi sembra una strategia miope. Molto miope. Detto questo, vado a starnutire altrove.

venerdì 12 marzo 2010

Voglio una donna (e che non sia gatto)


Carissimi, è arrivato il Week end. E' stata una settimana di quelle lunghe, faticose, piene di incazzature. Ecco perché prima di andarmene dai nonni per un paio di giorni (loro sono un po' più tranquilli dei miei genitori, ma mica tanto) vi lascio con questa notizia che ho letto su un blog. Quella che vedete è una foto scattata nel centro di recupero per donne incazzate di Shenyang, nella provincia nord orientale del Liaoning, in Cina. Il centro è aperto e pronto ad accogliere tutte le donne arrabbiate che vogliono far pace con se stesse e con il resto dell’umanità. Chi c’ha pensato, deve aver ascoltato le preghiere di mariti e fidanzati di tutto il globo, disperati alle prese con certe soggette incazzate col mondo. Ci mando la mia mamma? A lunedì, hasta il baffo. Il vostro comandante Palmiro.

martedì 9 marzo 2010

Domani è un altro giorno, Mr Butler




Sono le 0.22. Mi hanno dato da mangiare, hanno delirato e si sono ingozzati di cose senza senso di cui non ho capito una mazza. Poi una si è messa di nuovo davanti al portatile (da cui ho staccato 3 tasti) a lavorare (una notizia).
L'altro si è spento sul divano dopo 12 ore di lavoro.
In più nevica e non ho voglia di uscire.
Io sono sul divano che li guardo e ronfo.
Questi due sono pazzi. Voglio scappare di casa.

lunedì 8 marzo 2010

Red Magic Women



Questa l'ho rubata, insieme agli elastici per i capelli della mia mamma. Volevo fare gli auguri a tutte le donne che ho conosciuto fino ad oggi perché sono un micio un po' sentimentale.

Sono poche le donne che ho conosciuto, è vero. Ma ciascuna di loro mi ha fatto un po' tremare il baffo. Soprattutto la mia nonna, forse quella che meglio mi capisce.

Più dei tramonti, più del volo di un uccello, la cosa meravigliosa in assoluto è una donna in rinascita.
Quando si rimette in piedi dopo la catastrofe, dopo la caduta.Che uno dice: è finita.No, non è mai finita per una donna.Una donna si rialza sempre, anche quando non ci crede, anche se non vuole.Non parlo solo dei dolori immensi, di quelle ferite che fa la morte o la malattia.Parlo di te, che questo periodo non finisce più, che ti stai giocando l'esistenza in un lavoro difficile, che ogni mattina è un esame, peggio che a scuola.Te, implacabile arbitro di te stessa, che da come il tuo capo ti guarderà deciderai se sei all'altezza o se ti devi condannare.Così ogni giorno, e questo noviziato non finisce mai.
Oppure parlo di te, che hai paura anche solo di dormirci, con un uomo; che sei terrorizzata che una storia ti tolga l'aria, che qualcuno s'infiltri nella tua vita.Che sei stanca di avere qualcuno con cui ti devi giustificare, che ti vuole cambiare, o che devi cambiare tu per tenertelo stretto.Così ti stai coltivando la solitudine dentro casa.Eppure te la racconti, te lo dici anche quando parli con le altre: "Io sto bene così. Sto bene così, sto meglio così". E il cielo si abbassa di un altro palmo.
Oppure con quell’uomo ci sei andata a vivere, ci hai abitato Natali e Pasqua. Ed è passato tanto tempo, e ce ne hai buttata talmente tanta di anima In quell'uomo che un giorno cominci a cercarti dentro lo specchio perché non sai più chi sei diventata.Comunque sia andata, ora sei qui e c'è stato un momento che hai guardato giù e avevi i piedi nel cemento.
Dovunque fossi, ci stavi stretta: nella tua storia, nel tuo lavoro, nella tua solitudine.Ed è stata crisi, e hai pianto.Dio quanto piangete!Avete una sorgente d'acqua nello stomaco.Hai pianto mentre camminavi in una strada affollata, alla fermata della metro, sul motorino.E poi hai scavato, hai parlato, quanto parlate, ragazze!Lacrime e parole. Per capire, per tirare fuori una radice lunga sei metri che dia un senso al tuo dolore."Perché faccio così? Com'è che ripeto sempre lo stesso schema? Sono forse pazza?"E allora vai giù con la ruspa dentro alla tua storia, a due, a quattro mani, e saltano fuori migliaia di tasselli. Un puzzle inestricabile.

Ecco, è qui che inizia tutto.
E' da quel grande fegato che ti ci vuole per guardarti così, scomposta in mille coriandoli, che ricomincerai.Perché una donna ricomincia comunque, ha dentro un istinto che la trascinerà sempre avanti.Ti servirà una strategia, dovrai inventarti una nuova forma per la tua nuova te.Perché ti è toccato di conoscerti di nuovo, di presentarti a te stessa.Non puoi più essere quella di prima. Prima della ruspa.
Innamorarsi di nuovo di se stessi, o farlo per la prima volta, è come un diesel. Parte piano, bisogna insistere. Ma quando va, va in corsa. E' un'avventura, ricostruire se stesse. La più grande. Non importa da dove cominci, se dalla casa, dal colore delle tende o dal taglio di capelli.

Vi ho sempre adorato, donne in rinascita, per questo meraviglioso modo di gridare al mondo "sono nuova" con una gonna a fiori o con un fresco ricciolo biondo.Più delle albe, più del sole, una donna in rinascita è la più grande meraviglia.Per chi la incontra e per se stessa. È la primavera a novembre. Quando meno te l'aspetti...

Jack Folla

domenica 28 febbraio 2010

A battle in a bottle


Già, perché, alla fine, ti chiedono sempre di essere pacifico, di dire sisìgnore. E poi, di abbassare la coda e andare a farti le unghie da qualche altra parte. Ma, ogni tanto, fare qualche sana battaglia in bottiglia non ha prezzo. Per tutto il resto c'è il Malox.

mercoledì 24 febbraio 2010

Super Hero


Ho ricevuto due regali bellissimi: una è l'immagine dei miei compari di scorribande che mi ha mandato la zia Benny e che vedete qui in alto. E l'altro è un video molto autocelebrativo che mi ha dedicato il mio papà. Che dire? Sono un gatto fortunato! Già, perché non mi merito molto questi regali: ieri sera ho staccato tutti i tasti del portatile della mia mamma e ne ho anche mangiati alcuni. E lei non era molto contenta. Però mi vuole bene lo stesso. Ne sono certo! Adieu, vado a rubare un po' di elastici per i capelli.


sabato 20 febbraio 2010

E 'sti bigazzi

Io Sanremo, venisse giù la Madonna, non lo guardo. Ci siamo capiti?

mercoledì 17 febbraio 2010

Buon non compleanno


Oggi, oltre ad essere l'anniversario di nozze dei miei nonni (stanno insieme da 31 anni!), è anche la giornata mondiale del gatto. Su Corriere.it hanno messo una fotogallery di mici molto carina e su Feisebuk ci sono state tante iniziative. Divertente, sicuro. Ma sapete che io sono un po' polemico. Quindi vi chiedo: esiste una giornata dell'uomo? A me non risulta. Nel dubbio, noi gatti ne abbiamo indetta una. Il primo marzo, giorno in cui cade il compleanno della mia mamma e il primo sciopero degli immigrati. Auguri a tutti!

giovedì 11 febbraio 2010

La rabbia e la vergogna



L'indignazione e la rabbia sono sentimenti che mi appartengono poco. Cerco di essere pragmatico, io. Cerco di pensare a riempirmi la ciotola, divertirmi un po' con la mia collezione di palline e farmi le unghie in giro. Però stamattina ho letto di questo Bertolaso e mi sono andati di traverso i croccantini. A parte la figura di cacca con tutto il mondo, che vabbeh ormai ci siamo abituati, ma che dire a tutti i volontari, le infermiere e i giovani (quelli con una g sola) in giro per il mondo a fare i cooperanti, a tirare gente fuori dalle macerie, a pulire il culo ai vecchi, tutti i giorni che Dio manda in terra? A loro, io povero micio indifeso, dico solo: "Avete il mio rispetto", che è poco, d'accordo. Agli altri, a quei politici che magnano da anni dalle nostre ciotole, la mia indignazione felina. Solo quella. Ma vi assicuro che, quando voglio, so essere davvero glaciale.

domenica 7 febbraio 2010

So' Romeo, er mejo der Colosseo


Oggi è stata una bellissima giornata. Ho mangiato le triglie (buonissime, non le avevo mai assaggiate prima). Ho giocato con una pallina nuova. E ho ritrovato il mio topo di peluche che avevo perso dietro al divano. Poi, sono uscito a fare un giretto sui tetti. C'era la neve un po' sciolta e quello non mi è piaciuto tanto perché le zampe bagnate mi danno fastidio. Però c'era il sole, c'erano i cinesi che festeggiavano il cinquantesimo matrimonio della giornata, le mamme e i papà coi bimbi sulle spalle, gli spacciatori all'angolo e i travestiti che si preparavano per la serata. Gli uccellini stavano al caldo sotto le grondaie (anche quello è un po' fastidioso perché così non riesco a vederli bene), le paperelle del Sempione tutte rannicchiate sotto l'albero del laghetto. Insomma, ciascuno oggi ha fatto la sua parte. Io pure. E così me ne posso andare a letto in pace col mondo intero. Col mondo infame.

giovedì 4 febbraio 2010

Lady Madonna


Avete sentito Berlusconi che racconta le barzellette pure su Maria, mentre è in visita a Gerusalemme? Ribadisco che non sono un felino cittadino della Repubblica italiana. E dunque neanche cattolico, virtù che dato il mio nome proprio non mi può appartenere. Quindi mi sento libero di dire a Silvio che su Maria c'è una barzelletta mooolto più bella di quella che ha raccontato lui. Eccola.

Dopo l'immacolata concezione la Madonna dice a San Giuseppe: "Caro, aspetto un bambino!". E San Giuseppe, battendosi una mano sulla fronte: "Cristo!". "Ah, ma allora lo sai già.."

mercoledì 3 febbraio 2010

Don't worry, be happy



Sono giornate impegnative: unghie da fare, roba da mordere, cuscini da scegliere. E, dato che sono un po' provato e non ho molta voglia di scrivere in questi giorni, vi posto questo video che mi ha dedicato Chica (con una c sola), mia vecchia amica. Vi lascio in compagnia di Felix, io torno a dormire. Hasta il baffo!

lunedì 1 febbraio 2010

The cat-cher in the rye


Che dicano quello che vogliono. Ma gli adolescenti di tutto il mondo, tra cui me povero micino brufoloso, sono rimasti un po' orfani. Sabato pomeriggio faceva un freddo cane (cane, ho detto cane), così me ne sono stato tutto il tempo acciambellato a fare le fusa sul piumone mentre la mia mamma, lì vicino, si rileggeva Il Giovane Holden. Ogni tanto io buttavo un occhio. E mi è sembrata roba davvero forte. Che ti fa tornare la voglia di dire le cose come stanno, senza tanti peli sulla lingua.

giovedì 28 gennaio 2010

Una blogger per amico






Come promesso, questo è il pezzo che il mio e papà e la mia mamma hanno scritto per Sette del Corriere della Sera di oggi dall'Avana sulla mia amica Yoani Sanchez! Sopra una foto che i miei due sciagurati genitori hanno scattato a Yoani e suo marito Reinaldo finita l'intervista. Un saluto, io vado a vedere cosa mi danno da mangiare stasera perché si è fatta una certa.

mercoledì 27 gennaio 2010

Gatti che amano le donne


Oggi ho letto il sito web del Corriere della Sera. Embé direte voi, dov'è la notizia? Ma, insomma, per i baffi di Merlino, sono un gatto io! Ne conoscete tanti di gatti che navigano in rete? Io no. Comunque, stavo dicendo: se leggete qui, scoprirete che Stieg Larsson non ha scritto i suoi libri. Ma che sarebbe stata la sua fidanzata. Ora, io sono sì convinto che le donne siano avanti anni rispetto agli uomini (non dovrei dirlo, essendo io un semi maschio, ma tuttavia a volte la sincerità paga, soprattutto in termini cibari) e non sono in grado di dire come stiano le cose. Ma sono altresì convinto che dietro quei libri si nasconda un altro segreto che non riguarda certo l'autore o l'autrice della storia. Per me il trucco è un altro: che sono belli e commercialmente vendibili. Punto. Detto ciò, la mia mamma (che secondo me vorrebbe molto essere la fidanzata di Larsson, ma meglio non dirlo al mio papà) oggi era contenta perché ha scritto una scemata sul suddetto sito. E quindi stasera mi va grassa: tonno fresco e croccantini per festeggiare! A presto, miei cari. A presto.

martedì 26 gennaio 2010

Orgoglio e dignità

Ci sono cose che non dovrebbero accadere mai! Se becco chi ha fatto 'sto video, lo graffio a dovere. Va bene che siamo carini e divertenti. Ma c'è un limite. La dignità felina, prima di tutto. E lo rivendico con orgoglio, come dice una mia amica donna gatto.

lunedì 25 gennaio 2010

La vendetta del fantasma formaggino


Sto imparando il concetto di vendetta. Non dico che la metta in atto. Prima voglio documentarmi, aggiornarmi, leggere. Capire bene che cos'è questa strana cosa. Per il momento so che ci sono molti proverbi che ne parlano. Ma ieri, dopo che la mia mamma mi ha tirato via dalle casse della tv al plasma su cui amo farmi le unghie, ho meditato. Il primo istinto è stato quello di andare a tirare i peli della sua giacca nuova. Io le unghie me le devo fare, non è che mi ci diverto. Quindi non vedo perché debba essere limitato nelle mie scelte, visto che in cinquanta metri quadri non è che l'offerta sia poi così varia. Inoltre non sopporto essere interrotto. Poi, però, le mie vibrisse hanno tremato. Se vado subito sulla giacca, sono prevedibile. Se aspetto cinque minuti o un giorno, rimango con le unghie fuori uso e non posso graffiare. Ci vuole un diversivo, ho pensato. Potrei sempre far cadere qualche bell'oggettino prezioso o mangiarmi le margherite gialle che il mio papà ha regalato alla mia mamma perché era triste. Ma non mi va di farmi male con l'oggettino o farmi venire maldipancia con quei fiori puzzolenti. La soluzione? Aspetto accoccolato in un angolo e medito. Medito. E ancora medito. Qualcosa mi verrà in mente. Vi farò sapere.

Ps. Nel frattempo ho rubato del formaggio buonissimo e l'ho nascosto. Ma nessuno lo sa. Neanche il topo di casa. ;)

mercoledì 20 gennaio 2010

C'era una casa tanto cavina


Casanova ha colpito ancora. E' andato a cercar casa a Venezia, l'ha trovata. Ma ha cambiato idea: "E' troppo grande, mi serve solo per i week-end". In seguito alla lettura di questa agenzia io, Palmiro, in virtù della mia data di nascita (1° maggio 2009) e in onore al nome che porto ereditato da un trisavolo che durante la resistenza catturava topi nazisti, qui dichiaro che non sono un gatto cittadino della Repubblica italiana. Già, perché i mici possono scegliersi la loro nazionalità. Il motivo? Non avrei bisogno di spiegarvelo. Meglio, però non dare nulla per scontato di questi tempi.

Pestata la merda il nostro ha fatto retromarcia. Ma non si è del tutto ricordato della fine di chi ha detto "Se non hanno il pane che mangino le brioches". Risposta di Nicolò Ghedini che lo accompagnava? "Ma va laaaaà".

lunedì 18 gennaio 2010

La sciura cannone


E un'altra settimana è iniziata. Nel week end ho esagerato con le pappe e i croccantini. Mi sta venendo un po' di ciccetta sulla pancia e, dato che sono vanitoso, ho deciso di darmi una regolata. Ci tengo alla linea, perdio. Senza farne una malattia, s'intende. Ma non capisco proprio gente come Susanna Torretta (mi dicono essere stata una bella donna, fino a un paio di anni fa. Mi dicono, io non ero ancora nato). Avete visto le foto in cui mostra i suoi muscoli da culturista? Si commenta da sola. E' pure stata pizzicata a doparsi per ottenere questo corpo innaturale gommoso. Ma se una sciura come Susanna arriva a farsi di anabolizzanti deve esserci qualcosa che non va là fuori. Quindi sfiderò il freddo, uscirò e andrò a caccia di una spiegazione. Vi terrò informati. Un morso dal sempre vostro.

sabato 16 gennaio 2010

Occhi di precaria


Anche stamattina non ho dormito fino a tardi. E ho preso un paio di pesci. Belli cicci, come piacciono a me. Intanto riflettevo: la mia vita è abbastanza facile. Se non ho voglia di andare a caccia, la mia ciotola è piena. Non devo condividere il mio territorio con altri felini e ho una collezione di palline con cui giocare. Insomma sono abbastanza fortunato, nonostante abbia pure io le mie scocciature. Se guardo però alla vita della mia mamma e del mio papà, noto un problema. Il loro lavoro. Oggi vi parlerò di quello della mia mamma, in un'altra puntata quello del papà.
La mia mamma e le mie zie sono tutte precarie. All'inizio non capivo bene il significato di questa parola, poi un giorno le ho sentite che parlavano tutte insieme. "Mi sento una mendicante di lavoro", diceva una. "Mi hanno rinnovato il contratto solo fino a marzo, poi come faccio?", si lagnava l'altra. E la terza: "Vorrei fare un figlio, ma come lo manteniamo?". Mi stava già venendo malditesta con tutte 'ste lamentele e 'sti cinguettii. Poi le ho guardate in faccia (prima le ho mordicchiate un po') e mi sono accorto di una cosa. Avevano tutte gli occhi senza sogni. E mi dispiace tanto per loro. Come posso fare ad aiutarle? Datemi qualche consiglio, per favore.

giovedì 14 gennaio 2010

Wake up

Oggi voglio presentarvi un mio amico nonché mio mito personale. E' Simon's cat, un gatto inglese completamente anarchico che combina un danno dietro l'altro (ha anche scritto un libro bellissimo, edito in Italia da Tea). Il video che vi ho postato sotto (visto come sto diventando tecnologico?) lo ritrae nel momento del wake-up al suo padrone. Ecco, io sveglio il mio papà tutte le mattine alle sei più o meno nello stesso modo. Lui pensa che io voglia solo i croccantini. Ma non è vero: io mi annoio e voglio giocare. Lui però a quell'ora è intrattabile e mi tira i cuscini. La mia mamma, invece, è in coma profondo e a nulla valgono i miei sforzi: morsi, baci, fissarla intesamente, farle cadere roba sulla testa. Niente: lei è inamovibile, come un sasso. Io applico il detto che chi dorme non piglia pesci, ecco perché mi alzo presto.



Ci vorrebbe una blogger



Ieri Google (questo strano coso con cui mi dicono si può trovare tutto in rete) ha annunciato che non avrebbe più usato i filtri di censura cinesi. Beh, il mio pensiero è corso subito ad una mia amica blogger, Yoani Sanchez, autrice di Generaciòn Y www.desdecuba.com/generaciony e anche lei amante di noi mici. Nella sua isola, e cioè Cuba, dove tra l'altro risiedono molti miei cugini felini, i filtri funzionano ancora e il suo sito non è visibile perché, dicono i governanti, è anti-rivoluzionario. Per questo motivo la mia amica è stata anche picchiata. Ecco, io ancora non capisco come questo sia possibile: non basterebbe fare un annuncio globale che valga per tutto il mondo? Perché la Cina sì e l'Iran o Cuba no? Sarò un micio ingenuo, ma proprio non mi va giù. Ho sentito dire che questo aggeggio, il Web, dovrebbe essere libero. Ma a me non mi pare proprio (e lo so che a-me-mi non si dice). Detto questo, se volete saperne di più di Yoani, tra un paio di settimane dovrebbe uscire su Sette l'intervista che le hanno fatto la mia mamma e il mio papà quando erano a L'Avana. Leggetela, mi raccomando! Hasta il baffo!

mercoledì 13 gennaio 2010

Voglio un pirletta come Steve McQueen


Sto imparando a scrivere quindi portate pazienza. Sapete, noi gatti non abbiamo molta dimestichezza con tastiere e pc. Ma io sono un tipetto sveglio che impara fretta. E ho deciso, tra un croccantino e l'altro, di cimentarmi con questo mezzo di comunicazione di cui parlano tutti.
Quindi, dopo avervi detto che mi chiamo Palmiro, sono milanese e ho le punte delle zampe posteriori bianche e che adoro mordere qualunque cosa mi capiti a tiro, voglio subito raccontarvi una cosa.
Stamattina, come tutti i bravi mici che si rispettino, zampettavo sul Corriere dei miei genitori. Arrivato a pagina 33, le mie vibrisse hanno avuto un sussulto: in alto campeggiava una foto in bianco e nero di Steve McQueen. E fin qui niente di strano perché il servizio era sulla moda maschile. Il mio occhio felino però ha notato che nell'immagine il belloccio ha la patta dei pantaloni aperta da cui fa capolino...il suo pirletta. Chiaramente si è trattato di una distrazione di chi ha scelto proprio quella foto, perché il pirletta è piccolo e non salta subito all'occhio. E i lapsus capitano.